Si può essere allergici alla Cannabis?

L’uso terapeutico della Canapa è noto. Forse, però, non tutti sanno che questa pianta tanto discussa può provocare allergie

Così come benefiche, le piante possono essere potenzialmente nocive. Al di là dei pregiudizi riguardo il suo uso più o meno terapeutico, la Canapa è tra queste. Ci riferiamo, però, alle reazioni allergiche di cui potrebbe essere responsabile. È pur vero che si tratta di “sensibilità” non ricorrenti e che i soggetti predisposti alle reazioni più serie sono rari, ma conoscere questo aspetto è necessario soprattutto qualora si decidesse di utilizzare questa pianta.

Come si manifesta l’allergia?

Prima di tutto è importante fare chiarezza sulla questione che riguarda lo stato di “salute” della stessa Canapa. Si possono infatti verificare reazioni allergiche indirette, dovute ad altre sostanze presenti nella pianta. Si tratta di muffe o funghi che possono averla contaminata – specie se non essiccata e conservata nel modo corretto – trasformandola in veicolo sensibilizzante nei confronti del suo fruitore. Anche l’uso di pesticidi chimici, però, è tutt’altro che auspicabile. Quando si decide di acquistarla è perciò fondamentale conoscere bene le sue origini, affidandosi sempre a venditori autorizzati e qualificati

Le parti della pianta responsabili

La reazione allergica alla Canapa può essere scatenata in diversi modi. Il più comune è il contatto diretto con la pianta, le sue infiorescenze o la resina, che può avvenire sia nel momento in cui si fuma, sia semplicemente toccandola e maneggiandola. Anche gli oli e gli alimenti che la contengono possono procurare una reazione allergica, così come il polline, che ogni anno provoca sensazioni spiacevoli a milioni di allergici a diversi tipi di piante in tutto il mondo. Lla “vera” allergia si sviluppa a causa della LTP, una proteina contenuta nella pianta stessa. Il contatto reiterato con questo allergene può portare allo sviluppo di manifestazioni respiratorie di varie tipologie e gravità. Si va da lieve affanno, occhi rossi e rinite (esattamente come una comune allergia ai pollini) a crampi addominali, orticaria e, arrivando nei casi molto gravi seppur rari, allo shock anafilattico.

Si può curare?

Quando si sospetta un’allergia alla Cannabis è importante effettuare indagini approfondite con visita specialistica, test allergologici e un diario che tenga traccia dei sintomi e delle abitudini di consumo. Qualora gli esami individuassero una vera e propria allergia, ad oggi interromperne il consumo è l’unica soluzione efficace. La ricerca, però, non si è data per vinta. Visto il crescente uso di Canapa in molteplici settori (terapeutico, alimentare e legato al benessere) e il diffondersi della legalizzazione, gli studi in ambito immunologico e allergologico non sono stati messi in stand by. L’obiettivo? Sviluppare una vera e propria cura al pari di altre allergie a più ampia diffusione

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