
In un incensiere funebre sono state trovate tracce di Canapa con elevato contenuto di tetraidrocannabinolo
I ricercatori del tedesco Max Planck Institute e gli archeologi dell’University of the Chinese Academy of Sciences hanno trovato tracce di Cannabis mentre studiavano dieci bruciatori di incenso risalenti a 2500 anni fa, ritrovati nel cimitero di Jirzankal, situato nella catena montuosa del Pamir orientale (Cina). Dalle analisi, il team ha scoperto che i resti delle piante avevano alti livelli di THC. Si tratta di una caratteristica non indifferente che, a detta dei ricercatori, può fornire una “storica” evidenza di quando gli uomini hanno iniziato a essere consapevoli delle proprietà psicoattive della Canapa. “I nostri risultati (pubblicati su “Science Advances”, ndr) supportano l’ipotesi che le piante di Cannabis siano state utilizzate per la prima volta per i loro composti psicoattivi nelle regioni montuose dell’Asia centrale-orientale, per poi diffondersi in altre regioni del mondo”, sottolinea Nicole Boivin, del Max Planck Institute.
La Canapa lungo la “Via della seta”
I passi montani dell’Asia centrale e orientale erano punti-chiave nei primi scambi commerciali. La regione del Pamir in particolare era, tra l’altro, una tappa fondamentale della famosa “Via della seta”. “Il nostro studio implica che la conoscenza del fumo di Cannabis e di varietà della pianta ad alto contenuto di composti psicoattivi fossero tra le tradizioni culturali che si sono poi diffuse lungo queste rotte di scambio”, spiega Robert Spengler, tra gli autori della ricerca.
Perché utilizzare la Canapa?
La coltivazione di Cannabis da cui ricavare fibre e semi oleosi era già praticata in Asia nel 4000 a.C. Nel 2016 è stato trovato un “sudario” di tredici steli interi di Cannabis adagiati sul corpo di un uomo sepolto in un vasto sito funerario nel nord-ovest della Cina e risalente a 2800-2400 anni fa. Ma non è l’unico caso. Nel cimitero di Yanghai furono scoperti quasi 900 grammi di semi e foglie triturate mentre nella Siberia meridionale, sono stati rinvenuti dei semi nella tomba di una donna vissuta nel primo millennio a.C. Nel 500 a.C Erodoto descrive l’usanza degli Sciti, popolo dell’Asia centrale, di gettare i semi di Canapa su pietre roventi e respirarne il fumo.
Un’alta concentrazione di THC
Ma perché utilizzare Canapa ad alta concentrazione di THC? Tra le ipotesi più accreditate, c’è quella che suggerisce un impiego per scopi religiosi, legati alla suggestione di mettersi in comunicazione con i propri defunti o con le divinità. Sembra che ottenere un tipo di Canapa dagli “effetti” più marcati fosse possibile grazie a una maggiore quantità di raggi UV che le piante ricevono ad altitudini elevate. Questo stimolerebbe la produzione del principio attivo. L’ipotesi è dunque quella che le popolazioni che abitavano tra queste montagne avessero trovato Cannabis selvatica più “efficace” e che la utilizzassero a scopo rituale.
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