
E’ delle ultime ore la notizia che la Procura avrebbe emanato una circolare minacciando tutte le coltivazioni di canapa della regione Sardegna.
Sui social iniziano ad arrivare i primi commenti e le prime reazioni nei confronti di quella che sembra l’ennesima sparata per colpire il nostro settore.
La situazione Cannabis light in Sardegna
Ovviamente queste minacce arrivano nel momento appena prima dell’inizio della stagione produttiva per i coltivatori in Outdoor che occupano la gran parte della produzione di Cannabis light in Sardegna.
Questa è l’ennesima prova di come si tenti di ostacolare un procedimento che sta apportando beneficio nella comunità ed anche a livello economico al nostro paese.
Ma a livello pratico è cambiato qualcosa? Assolutamente no! La legge è ben chiara la produzione di infiorescenze di Cannabis light provenienti da sementi certificate europee è lecita, purchè sotto la soglia dello 0,5% di THC.
Cosa dice il documento della Procura?
Sembrerebbe che la Procura abbia voluto dare delle linee guida, senza però affrontare il tema dell’efficacia psicoattiva, dunque un messaggio a spaventare la maggioranza.
Le maggiori associazioni di categoria si sono già mosse rispondendo per le rime e ribadendo la liceità del prodotto Cannabis light, ma non solo, anche alcuni avvocati difensori del settore hanno rasserenato chi coltiva o chi vorrebbe iniziare.
Ecco a voi il documento emanato:

Sardegna e Cannabis light
E’ da anni ormai che in Sardegna la Cannabis light sta spopolando, il clima adatto e la grande percentuale di agricoltori presenti in questa terra sta infatti portando ad un forte sviluppo di questo settore.
Produrre infiorescenze di Cannabis light in di alta qualità non è facile ed è per questo che tante aziende hanno purtroppo cessato la loro attività.
E’ possibile acquistare tutti i nostri prodotti sul nostro sito web.

Cosa è successo negli ultimi giorni?
La Procura Distrettuale di Cagliari ha emanato una direttiva sulla coltivazione di Cannabis light in Sardegna nella quale si riconosce l’alta possibilità di sequestri preventivi delle coltivazioni sul semplice sospetto.
Questo basterebbe a condannare gli operatori del settore per coltivazione e spaccio di sostanze stupefacenti.
Il documento sosterrebbe la non liceità nella vendita o la cessione di prodotti contenenti foglie, infiorescenze, olio e resine, poichè non specificato nella legge 242 del 2016.
La nostra speranza
Vogliamo augurarci che nessuno debba rimetterci ed avere problemi con le forze dell’ordine ma invitiamo e sosteniamo tutti coloro che vorranno iniziare nuove coltivazioni o proseguire con un lavoro già iniziato negli anni.
Siamo sicuri del valore e la legalità del nostro lavoro e siamo pronti ad urlarlo a gran voce, perchè il futuro di tutti noi possa essere migliore di un passato pieno di ingiustizia!
Sto per aprirmi un’azienda di trasformazione della canapa in Sardegna, e, ne seguirà anche una agricola canapicola…. Non credete di essere ridicoli quando fate certe crociate? Mi fate pensare ai soldi che vi passano le narcomafie sotto banco…. Che amarezza
Ciao, siamo totalmente daccordo con te! La situazione ormai deve cambiare il proibizionismo ha fallito e noi siamo in prima linea per la battaglia della legalizzazione!